di Redazione
Come ogni anno alla fine di gennaio, si celebra la Messa in occasione della festa di San Giovanni Bosco, solitamente nella chiesetta a lui dedicata in Oratorio. In questo particolare anno la situazione sanitaria ha costretto la celebrazione nella più capiente Chiesa Parrocchiale, e ha impedito il tradizionale rinfresco. Ciò nonostante, la Celebrazione Eucaristica, presieduta da don Valeriano Barbero, è stata una bella occasione di incontro e di preghiera per tanti ragazzi e giovani, perché “è una vera festa per Don Bosco il poter prendere cura delle anime dei suoi giovani”.

Il ricordo di don Bosco, riconosciuto come il creatore degli oratori, ed anche fondatore delle congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, assume una connotazione molto importante in questo eccezionale anno in cui abbiamo dovuto sperimentare la chiusura forzata dell’Oratorio e la cancellazione di molte abituali attività. Ecco che quindi questa ricorrenza, consente di dare uno sguardo a quanto è stato fatto nell’anno passato e di aprire il cuore alla speranza di un nuovo anno luminoso per il nostro Oratorio.






Tra le attività svolte nel 2020 si ricordano in particolare i percorsi dei gruppi di Catechismo e dei giovani, proseguiti anche in modalità a distanza, il GREST, svolto attraverso la realizzazione di una Serie TV, e la settimana di Oratorio in Festa, con alcuni tradizionali momenti della Festa dell’Oratorio. Non sono mancati nel periodo estivo anche momenti di convivialità per i giovani, organizzati nel rispetto dei protocolli e delle normative vigenti. L’anno concluso è stato inoltre vissuto con molte celebrazioni e momenti di preghiera trasmessi in streaming, come i Rosari del mese di maggio.
Come sarebbe bello capire oggi la grandezza di San Giovanni Bosco, anche solo sotto questo aspetto: stare vicino a lui faceva venire voglia di amare Dio.
Don Bosco viene ricordato perché si era dato ai giovani, ma sarebbe più corretto dire che si era dato a Dio, e fu capace di trasmettere Dio a tutti i giovani che ha incontrato.
Ed il frutto del suo lavoro è visibile ancora oggi, come il granello di senape che è il più piccolo dei semi, ma diventa il più grande degli ortaggi, tanto che gli uccelli possono fare il nido alla sua ombra (Marco 4, 30-32).
don Valeriano Barbero
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